Costruzione dell’identità per l’artista di strada

Costruzione dell’identità per l’artista di strada

Per delineare l’identità dell’artista di strada, Rita Caccamo ci delinea un processo costituito da quattro tappe:

  1. Farsi Hobo
    La ricerca sull’artista di strada, girovago, riprende le teorie metodologiche ed empiriche della Scuola di Chicago, nata intorno agli anni venti- trenta del novecento negli Stati Uniti d’America.
    In quel periodo è possibile riscontrare elementi di globalizzazione e multiculturalismo in condizioni di massimo mutamento sociale.
    A Chicago, osservare e conoscere il mondo “deviante” o non conforme, istruisce lo scienziato sociale sul “mondo normale”.
    Lo Hobo, attraverso la mobilità, costruisce sulla strada, la sua identità. È relativamente colto, è dotato di curiosità intellettuale ed ha grandi capacità di adattamento al nuovo, all’ignoto.
    In questo lo Hobo è simile all’artista di strada, anche lui spinto dalla voglia di viaggiare, di esibirsi in nuovi spettacoli davanti ad un pubblico nuovo.
  2. Farsi Indigeno
    L’artista di strada ha una capacità di adattamento, quindi “farsi indigeno” significa ritrovarsi nelle più diverse situazioni, luoghi, vuol dire aprirsi.
  3. Farsi Esotico
    La parola esotico deriva dal greco exotikòs e significa fuori dalla prospettiva nota.
    Tale fase attraverso l’osservazione del soggetto in azione può essere colta meglio.
    L’artista di strada, tramite il gioco continuo di distanza e vicinanza, attira l’interesse della gente mostrandosi simpatico pur mantenendo la propria specifica specialità.
    L’attore sociale si differenzia rispetto a tanti altri soggetti metropolitani per le sue funzioni, per i suoi ruoli di intrattenimento, rendendosi interessante nella banalità della vita quotidiana.
    Egli può rendere strani ma nello stesso tempo singolari i suoi strumenti originali.
    Costantemente un artista di strada sperimenta le sue abilità ed essendo in concorrenza con altri artisti è costretto alla specializzazione della propria attitudine, all’innovazione. È possibile evincere da questi elementi che l’attore sociale svolge attività complesse e varie che danno origine ad un’identità eterogenea, dove è rilevante anche l’Eros.
    Nell’attirare la gente e quindi nel “farsi esotico”, c’è un aspetto di seduzione fisica: farsi erotico.
    La facilità e la molteplicità degli incontri ai quali gli artisti di strada sono abituati, gli fanno assumere toni piacevoli, umoristici.
    Il “farsi erotico” si struttura negli atteggiamenti, nei comportamenti ammiccanti, nella nudità o seminudità mostrata all’interno o all’esterno della performance.
  4. Farsi Creolo
    L’artista di strada svolge il ruolo di un mediatore culturale, dove diverse culture del mondo offrono nuove opportunità artistiche nella musica, nella mimica, nella pittura…
    Attraverso questa sperimentazione l’attore sociale propone arti diverse, nuove, a spettatori di culture differenti.